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Acqua: quanto ci costa e perchè

Sono stati pubblicati i risultati della 14° indagine dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, indagine sui costi sostenuti da una famiglia (fino a tre componenti e con un consumo medio di 192mc all’anno) per il servizio idrico integrato nel corso del 2018. E’ possibile visualizzare e scaricare il Dossier completo.

Vediamo cosa emerge a livello nazionale e in particolare in Toscana, e cerchiamo poi di fare luce su questi maggiori costi, e – perchè no? – proviamo a suggerire qualche piccola strategia per risparmiare sull’acqua di casa.

Lo scenario nazionale

426€: questa la cifra spesa nel 2018 da una famiglia italiana per la bolletta idrica, con un aumento del 2,9% (12€) rispetto al 2017. Le regioni centrali confermano il primato per le tariffe più alte con €581 annuali e un maggior incremento rispetto al 2017 (+3,8%).

A livello regionale, le famiglie più “tartassate” risiedono nell’ordine in Toscana (676€), Umbria (536€), Marche (512€) ed Emilia Romagna (511€). La regione più economica resta il Molise con 153€ l’anno (120€ ad Isernia che è quindi il capoluogo meno caro d’Italia), Molise che detiene però anche il primato negativo della dispersione idrica (68%, rispetto al 36,4% della media nazionale).

Su 106 capoluoghi monitorati, si riscontra una riduzione della spesa in 13 città, nessuna variazione in 17 casi e un aumento rispetto all’anno precedente in ben 76 casi. Incremento record a Teramo (+14,3%) e Gorizia (+14,2%). A livello regionale, il maggior incremento tariffario (+9%) si registra in Friuli Venezia Giulia, mentre solo in Calabria la tariffa resta invariata rispetto al 2017.

Dalla indagine emergono, inoltre, notevoli disparità fra i capoluoghi di provincia della stessa regione, ad esempio nel Lazio, Sicilia, Liguria, Toscana, Lombardia e Calabria, dove le differenze sulla spesa sostenuta annualmente dalle famiglie possono superare i 300€. Emblematico il caso della Sicilia, dove si passa dai 715€ di Enna, capoluogo siciliano più costoso, ai 215€ di Catania, capoluogo meno caro.

Peggiora il dato sulla dispersione idrica in Italia: in media nel 2017 il 36,4% dell’acqua immessa nelle tubature va sprecata; nelle aree meridionali del Paese si arriva al 45,5%. A livello regionale le più sprecone sono Molise (68%), Sardegna e Lazio (60,1%). Relativamente più virtuose le Marche (22,1%), la Lombardia (23,4%) e il Trentino Alto Adige (23,7%).

La situazione in Toscana

La Toscana, secondo i dati di Cittadinanzattiva (vedi il Dossier a pag. 31), risulta tra tutte la regione più costosa. 676€, a tanto ammonta la spesa per la bolletta idrica nel 2018 per una famiglia toscana rispetto ai 426€ della media nazionale. L’aumento rispetto al 2017 è stato nella nostra regione del 4,2%. Tra i dieci capoluoghi di provincia italiani in cui si spende in assoluto di più per il servizio idrico, ben otto sono capoluoghi toscani. Si confermano come città più care Grosseto e Siena con 753€, segue Pisa (€749). Si pensi che Lucca risulta la provincia meno cara della Toscana ma rimane, con i suoi 441€ di media annua – sempre al di sopra della media nazionale.

Per il livello di dispersione idrica non siamo nè più spreconi nè più virtuosi dei nostri connazionali: la Toscana si attesta infatti esattamente in linea con la media nazionale del 36,4%; ma su questo fattore si riscontrano differenze rilevanti fra le province: si va dal 55,6% di Massa al 20,5% di Siena.

Perchè in Toscana l’acqua costa tanto?

Una possibile spiegazione è quella arrivata (vedi l’articolo di greenreport.it) da Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana, intervenuto a commento della Giornata Mondiale dell’Acqua (che si celebra oggi). Secondo Cispel, i cittadini toscani pagano, con la bolletta dell’acqua, anche un serie di investimenti messi in campo dalle sette aziende toscane di gestione del servizio idrico integrato (Acque, Acquedotto del Fiora, Asa, Gaia, Geal, Nuove Acque, Publiacqua). Investimenti realizzati in tutti i settori per rendere l’acqua sempre più buona e sicura: nel 2018 i gestori hanno investito 230 milioni di euro, dei quali un terzo per la depurazione e l’adeguamento del sistema acquedottistico e delle fogne, ma non solo: le “case dell’acqua” in Toscana sono ormai circa 270, senza contare le migliaia di fontanelle pubbliche sul territorio. La diffusione sempre più capillare delle “case dell’acqua”, ovvero quelle fontanelle che erogano gratuitamente acqua di alta qualità – ossia dal sapore più gradevole e meno “dura” rispetto a quella del rubinetto, che è comunque potabile – sta dando incoraggianti risultati in Toscana, sia sotto il profilo ambientale sia sotto quello economico. Secondo i dati elaborati da Confservizi Cispel Toscana i “fontanelli” e case dell’acqua di alta qualità “nel 2018 hanno erogato oltre 203 milioni di litri di acqua, che hanno fatto risparmiare circa 135 milioni di bottiglie di plastica e in totale 61 milioni di euro l’anno dalle tasche dei toscani (0,45 euro costo medio bottiglia d’acqua da 1.5 lt.)“.

Insomma, i cittadini toscani pagano forse di più l’acqua pubblica, ma risparmiano poi non comprandola al supermercato e diminuendo la plastica in circolazione. Per saperne di più vedi il servizio di oggi sul TGR della Toscana.

Come risparmiare sul consumo domestico di acqua

Il Dossier di Cittadinanzattiva ci fornisce anche qualche spunto per risparmiare acqua e danaro:

Con un uso più consapevole e razionale di acqua, che abbiamo quantizzato in 150mc invece di 192mc l’anno, una famiglia spenderebbe 310€ anziché 426€, con un risparmio medio del 27% circa a livello nazionale e di oltre il 30% in Regioni come Campania, Liguria, Puglia, Toscana, Umbria.

Ad esempio, in un anno si possono risparmiare 42mc di acqua con questi piccoli accorgimenti: una volta su due facciamo la doccia invece del bagno nella vasca (risparmio di 4,5mc); ripariamo un rubinetto se perde (21mc); usiamo lavatrice e lavastoviglie solo se sono a pieno carico (8,2mc); chiudiamo il rubinetto mentre ci laviamo i denti (8,7mc).

E magari … usiamo meno plastica e approvigioniamoci con l’acqua dei fontanelli!

2 pensieri riguardo “Acqua: quanto ci costa e perchè

  • Buonasera,
    adoperiamoci tutti per fare togliere il servizio esclusivo di distribuzione acqua, in determinate aree della Toscana, a Publiacqua.
    In futuro bisogna cercare di fare nascere la possibilità di avere anche altri gestori, così da poter democraticamente scegliere da chi essere serviti.

    Un utente molto amareggiato.

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    • Annalisa Grassi

      Buonasera, concordo pienamente con cio’ che afferma.
      io che sono da sola e in un contesto economico non sereno, arrivo a pagare quasi 1000 Euro l’anno!
      Non aggiungo altro………..
      Un utente altrettanto amareggiata

      Rispondi

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