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Il SuperTicket colpisce ancora: fermiamolo!

Un esame delle urine presso strutture private costa circa 2,17€; nel pubblico arriva a 16,17€.
L’emocromo circa 9,89€ nel privato, e oltre 20€ in ambito pubblico.

Sono solo alcuni esempi degli effetti del superticket, un provvedimento definito “provvisorio” quando fu introdotto nel 2011, e diventato invece permanente, con l’unico scopo di fare cassa sulla salute, allontanando i cittadini dal Servizio Sanitario Nazionale e rendendo più difficile l’accesso alle prestazioni sanitarie.

Il combinato tra liste di attesa e caro ticket fa sì che, per una serie di prestazioni, in particolare quelle a più basso costo, il Servizio Sanitario Nazionale non sia più la prima scelta per i cittadini.

Come commenta Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato: “Occorre abolire subito il superticket e i ticket aggiuntivi regionali dove ancora presenti. E’ necessario almeno prevedere una compartecipazione progressiva in base alla capacità reddituale fino ad un livello massimo che renda il ticket sempre più conveniente rispetto al costo nel privato e salvaguardare le esenzioni totali per disoccupati e malati cronici e rari. E’ il momento giusto di rendere la vita più semplice per i malati, ad esempio prevedendo il rilascio del codice di esenzione 048 alle persone che hanno un sospetto diagnostico di tumore da sciogliere, come già avviene in Piemonte. Infine ridurre le disuguaglianze regionali dei ticket che ad oggi sono una vera e propria giungla”.

Aboliamo il Superticket - PetizionePer abrogare il superticket occorrono 834 milioni di euro, che restando alla stretta sfera del settore sanitario potrebbero essere recuperati attraverso finalizzazioni di quote parte di:

  • fondi che entrano nel SSN attraverso l’intramoenia;
  • risparmi conseguenti alla riorganizzazione della rete ospedaliera;
  • risorse derivanti dal pay back da farmaci e dispositivi medici;
  • risparmi derivanti dal superamento delle duplicazioni di centri e procedure decisionali;
  • risparmi sulla medicina difensiva conseguiti attraverso l’implementazione della nuova legge sulla responsabilità professionale;
  • promozione dell’appropriatezza clinica e organizzativa;
  • selezione sulle innovazioni tecnologiche che servono davvero;
  • risparmi conseguiti attraverso l’uso di farmaci equivalenti e biosimilari;
  • risorse derivanti dal contrasto a inefficienze, sprechi e corruzione;

Se poi si allarga la sfera all’ambito non strettamente sanitario, si potrebbero aggiungere:

  • consulenze esterne delle Regioni che valgono 800 milioni di euro all’anno;
  • taglio dei vitalizi ai consiglieri regionali;
  • trasferimenti alle aziende municipalizzate regionalizzate e provincializzate che costano 3,3 miliardi di euro ogni anno.

E l’elenco potrebbe facilmente continuare.

Per tutto quanto sopra, rinnoviamo il nostro appello a sottoscrivere la petizione “Aboliamo il #SuperTicket: basta tasse sulla salute!“, a diffonderne i contenuti, e a fare opera di sensibilizzazione affinché questa iniqua “misura provvisoria” – ormai in vigore da oltre un quinquennio – venga abolita al più presto.

Il superticket è una vera e propria sovratassa sulla malattia, incompatibile con un sistema sanitario pubblico che i cittadini già pagano per intero con le proprie tasse.

Un pensiero su “Il SuperTicket colpisce ancora: fermiamolo!

  • Franco Alajmo

    La petizione sull’abolizione del superticket ha raccolto 35 mila firme.
    Dalla politica si comincia a pensare alla sua abolizione con le prossime leggi finanziarie di fine anno.
    Il superticķet è stato causa di iniquità nell’assicurare le cure e non ha neppure prodotto i risultati sperati in termine di entrate al sistema sanitario.
    È l’ora di abolirlo.

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