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Da badante a assistente familiare: lavoro di cura e diritti delle donne immigrate

Col titolo “Da Badante a  Assistente Familiare: Importanza del Lavoro di Cura e Integrazione delle Donne Immigrate”  si svolgerà Giovedì 15 Dicembre a Firenze un convegno che parlerà di salute, del sociale, degli aspetti giuridici e di tutela del lavoro, di formazione, della condizione femminile, dell’immigrazione e dei diritti di cittadinanza.

Quando: Giovedì 15 Dicembre 2016
ore 15:00 – 18:00
Dove: Sala dei Gigli
Palazzo del Pegaso
Via Cavour 4, Firenze
Contatti: CittadinanzAttiva Firenze

Il convegno è organizzato dall’assemblea fiorentina di CittadinanzAttiva. Dopo i saluti delle autorità (ha assicurato la sua presenza il presidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani), l’organizzatrice del convegno Lina Callupe presenterà i temi in discussione.

La seconda parte dell’incontro si svolgerà sotto forma di  tavola rotonda, moderata dalla Segretaria Regionale di CittadinanzAttiva Toscana Maria Platter,  e saranno presentati i vari aspetti dell’oggetto del convegno (sanitari, assistenziali, giuridici, sindacali e quelli legati alla formazione e al mondo del lavoro) fino a discutere del servizio ‘Pronto Badante‘ della Regione Toscana.

Obiettivo della giornata il riconoscimento di una nuova professione di assistente familiare, che va al di là del vecchio concetto di badante.

Nel nostro Paese sono stimate almeno 830mila assistenti familiari ovvero badanti.  Tra queste, almeno 216 mila lavoratrici risiedono senza permesso in Italia e quindi non hanno un regolare contratto.  253 mila lavoratrici sono registrate all’Anagrafe, in quanto italiane o straniere con permesso, ma lavorano senza contratto.  Infine, 361 mila badanti sono in regola con un contratto.  I dati – contenuti nell’ultimo rapporto di Soleterre, in collaborazione con Irs (Istituto per la ricerca sociale) dal titolo: “Lavoro domestico e di cura: buone pratiche e benchmarking per l’integrazione e la conciliazione della vita familiare e lavorativa” – parlano chiaro: quasi 2/3 delle badanti nel nostro Paese non hanno regolare contratto. Questo crea tra l’altro gravi problemi di responsabilità nella gestione dell’assistenza alla persona anziana.

La maggior parte delle badanti occupate nelle case degli italiani proviene dall’Europa dell’Est, con maggior incidenza in Ucraina, Romania e Moldavia, e dal Sud-America, soprattutto Ecuador e Perù.
In genere superano i 40 anni e sono madri, i cui figli però risiedono nel Paese d’origine e che mantengono con il loro lavoro da assistenti domiciliari.  Ogni badante assiste in media un paio di persone.  Si stima quindi intorno al milione il numero di anziani assistiti.

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