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Due pensieri per l’estate

Luglio ci lascia con l’approvazione definitiva in parlamento del decreto sui vaccini.

Tra le tante discussioni suscitate dal dover legiferare su questa materia così delicata, dove prevenzione, sanità pubblica e diritto di scelta alla cura si incrociano e si calpestano, un particolare è sfuggito ai più: che per alcune delle 10 vaccinazioni divenute obbligatorie (anti-morbillo, anti-parotite, anti-varicella, anti-rosolia) l’obbligo non è permanente, ma è previsto solo per i prossimi 3 anni; sarà poi rivalutato sulla base dei trend delle coperture vaccinali.

Per approfondire, vedi il  testo del decreto convertito in legge  il 28 luglio 2017.

Luglio ci lascia una nuova grande polemica, che nasce da un recentissimo articolo  dell’autorevole British Medical Journal, già commentato dall’editore della rivista come ‘opinione personale dell’autore’, ma prontamente dato in pasto al grande pubblico ‘laico’ di casa nostra, che riapre la questione della durata di una terapia antibiotica e dello sviluppo di resistenze. Non è questa la sede per entrare nel cuore del dibattito, ma lo è ancora meno la preparazione del prossimo scontro da stadio e da rissa social-mediatica, laddove è la comunità scientifica che dovrà confrontarsi in modo serio, circostanziato e basato sull’evidenza dei fatti, per trovare la risposta. Almeno credo e spero! O la nostra salute impariamo a gestirla in ‘Curva Sud’ o attraverso le parole dell’onorevole Taldeitali nei talk-show di prima serata?

Una pausa di ragionevolezza collettiva si impone.

Nota: L’articolo del British Medical Journal è stato lasciato nel testo originale, senza traduzione, non per ‘snobismo’, ma per scelta ragionata.

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