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Tribunale diritti del malato: facciamo il punto

Siamo giunti alla pausa estiva dopo mesi di impegni su molti fronti e vale la pena di guardare indietro prima di fare ‘punto e a capo’.

Voglio dire subito che è stata una stagione ricca di soddisfazioni, durante la quale ci è stato continuamente manifestato da più parti il riconoscimento della qualità del nostro impegno per la tutela della salute dei nostri concittadini e nella fattiva collaborazione con le istituzioni e con tutti gli attori coinvolti nella sanità in Toscana per mantenere e cercare di migliorare il sistema.

Il continuo confronto con i cittadini utenti del servizio sanitario da un lato e con chi governa la salute pubblica, nonché con coloro i quali la fanno marciare dall’altro, unitamente al grande miglioramento della nostra visibilità, che anche attraverso questo sito Cittadinanzattiva Toscana e la Rete del Tribunale per i diritti del malato sono riusciti a ottenere negli ultimi mesi, hanno portato a un successo superiore alle nostre stesse aspettative.

Accanto alla consueta attività di tutela dei cittadini che si sono rivolti alle 17 sedi territoriali della nostra regione, grande parte del nostro lavoro è stato svolto ‘sul campo’ per conoscere da vicino problemi, criticità, bisogni dei cittadini, anche attraverso  la partecipazione ai monitoraggi che Cittadinanzattiva ha promosso, attraverso la sua Agenzia di Valutazione Civica, o a cui ha collaborato insieme ad Agenas.

Di particolare rilevanza è stato il monitoraggio nazionale sui servizi sanitari erogati sul territorio, che è stato costruito sulla raccolta di dati direttamente dalle Regioni e dalle Aziende sanitarie, fino ai livelli di distretto e unità di cure primarie, ma anche su una significativa indagine conoscitiva e di gradimento dell’utenza rispetto all’assistenza domiciliare e alle modalità di interfacciamento a distanza tramite le nuove tecnologie informatiche: è emerso dalla valutazione dei questionari somministrati nella zona-distretto di Firenze un livello di apprezzamento significativo della qualità del servizio da parte di chi ne ha usufruito; qualche problema è stato riferito circa l’informazione sulla disponibilità dei servizi; si è rilevato uno scarso utilizzo della comunicazione via web da parte di una popolazione anziana e con livelli spesso non elevati di scolarizzazione, così come il gravoso problema – di rilevanza nazionale – della necessità di sostenere, in oltre il 50% dei casi da parte delle famiglie dei pazienti assistiti, costi aggiuntivi che in molti casi superano i 1000 euro al mese.

Molto spazio è stato preso dai lavori di un tavolo congiunto con la Regione e le Aziende sanitarie per la  formulazione di un nuovo sistema di partecipazione nella sanità toscana, di cui abbiamo dato conto in precedenti articoli.

Tra marzo e luglio si è svolta una Conferenza di consenso coordinata dall’Istituto Sant’Anna di Pisa per la rivalutazione delle Case della salute, un modello organizzativo molto promettente per le prospettive dell’assistenza sul territorio, con l’opportunità di una implementazione della sanità di iniziativa; si intende rendere più accessibile al cittadino il sistema sanitario, attraverso strutture integrate multiprofessionali, dove servizi sanitari, sociali e amministrativi coesistono in piena collaborazione: le Case della salute esistono in Toscana già da circa 10 anni, ma sono distribuite sul territorio a macchia di leopardo, e sono quasi completamente assenti nelle più grandi città della regione.

Siamo stati coinvolti in molte altre iniziative su diversi temi, che vanno dalle problematiche legate alle vaccinazioni alla responsabilità professionale, dalle scelte che investono l’acquisizione di tecnologie (HTA) alle nuove figure professionali della sanità.

Un argomento che ci sta molto a cuore, sul quale stiamo lavorando da tempo per costruire un progetto da attuare nei prossimi mesi, è quello della comunicazione in sanità: forse il problema dei problemi. Una comunicazione chiara, corretta e partecipata a tutti i livelli, tra governo della sanità e professionisti, tra professionisti e pazienti (e i loro familiari), tra professionisti e professionisti, è indispensabile per il funzionamento del sistema sanitario, e alla base della qualità, sicurezza ed efficacia delle cure.

Comunicazione, informazione e formazione sono i tre cardini, insieme all’individuazione dei bisogni dei cittadini, su cui dobbiamo programmare il nostro operato.

Auguriamo a tutti buone vacanze, ma avremo presto ancora bisogno di tutti voi!!!

 

2 pensieri riguardo “Tribunale diritti del malato: facciamo il punto

  • Non saprei cosa dire i questionari servono a poco- Io ho compilato una lettera più che di un reclamo si tratta di uno sfogo- Le associazioni per il diritto del malato parlano soltanto della legge dei diritti ecc – Ma se si deve inviare un reclamo non si sa a chi inviarlo o meglio,sono specificati soltanto i disservizi subiti in ambito ospedaliero e non in linea generale- Praticamente la ” malasanità”- Cordialmente

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    • Franco Alajmo

      Se intende fare una segnalazione o un reclamo può contattare la sede più vicina a lei o al luogo dove il fatto segnalato è accaduto. Troverà nelle pagine dedicate indirizzi, orari, numeri di telefono.

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