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Dove c’è rispetto non c’è violenza

In occasione del 25 novembre, Fabio Baldi, coordinatore di Cittadinanzattiva e Centro per i Diritti del Malato di Prato, ci invia un monito espresso con una semplice proposta.

Ci scrive Fabio: Ci siamo limitati solo a “rispolverare” la vecchia educazione civica, mirata al RISPETTO.

Riaffermiamo l’impegno comune di combattere e di volere prevenire ogni forma di violenza, contro le donne, contro i bambini, contro gli anziani, contro i malati, contro tutti i soggetti fragili.

L’Azienda USL Toscana Centro ha ripreso l’impegno di  unirsi con Cittadinanzattiva per combattere la violenza contro le donne

Dove c’è RISPETTO, non c’è VIOLENZA. Il RISPETTO è alla base della convivenza nella società civile.

E’ compito comune trasmettere la cultura del rispetto, iniziando dai bambini, quali “nuovi” Cittadini.

Insegnare il rispetto è prima di tutto compito della famiglia, subito dopo diventa compito della scuola.

Il rispetto deve sempre essere esercitato verso tutti e verso tutto: nei confronti dei bambini, degli anziani, delle donne, dei vicini di casa, dei compagni di scuola, degli insegnanti , dei colleghi di lavoro, dei rappresentanti della sicurezza e dell’ordine pubblico, degli infermieri, dei medici, del babbo e della mamma, del fratello e della sorella, dei nonni, del la natura, degli animali, del bene comune, degli alberi, dei parchi con i loro giochi, delle panchine, dei lampioni , dei contenitori dei rifiuti ………………, rispetto per gli autobus e per i treni, per i loro operatori, per la palestra, per tutta la scuola……………….., per le autorità Istituzionali .

INSIEME, dobbiamo far capire ai bambini (quali futuri Cittadini) che danneggiando una cosa pubblica, facciamo un danno principalmente a noi stessi perché anche il babbo e la mamma, dovranno pagare una quota per riparare quello che deliberatamente è stato danneggiato.

Essere rispettosi verso gli altri è un dovere, come è un diritto pretendere  sempre. il rispetto dagli altri!

Nelle scuole, chi è sottoposto ad atti di.bullismo/”violenze”, quindi mancanza di RISPETTO, deve sempre segnalarlo ai propri familiari , ai dirigenti scolastici , alle forze dell’ordine.

Troverete sempre persone professionalmente specializzate e pronte ad aiutarvi !

 

 

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