Rassegna StampaSalute

Morbillo: la Toscana tra le regioni più colpite

Per monitorare e descrivere l’epidemia di morbillo in corso nel nostro Paese da gennaio 2017, l’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con il Ministero della Salute, pubblica da qualche tempo un bollettino settimanale che riporta gli aggiornamenti relativi ai casi di morbillo segnalati in Italia. Nell’ultimo bollettino, i dati nazionali riportano 2581 casi segnalati dall’inizio dell’anno; quasi tutte le Regioni (18/21) hanno segnalato casi, ma il 91% proviene solo da da sette di esse: Piemonte, Lazio, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Veneto e Sicilia.
La Toscana dunque è una delle regioni più colpite, in particolare nelle province di Pisa, Firenze e Lucca.
Il Tirreno del 28 maggio scorso riporta una panoramica piuttosto sconcertante, segnalando gli oltre 280 casi in questi primi mesi del 2017, a fronte dei soli 26 verificatisi in tutto l’anno 2016. L’età media si è alzata, aumentando il numero di ricoveri. Gli ospedali appaiono essere uno dei luoghi più esposti al contagio, ed è elevato numero di casi di morbillo tra gli operatori sanitari (215 da gennaio 2017), una categoria particolarmente esposta ad ammalarsi ma anche a diffondere il virus.
Il morbillo è molto contagioso, e può avere anche gravi complicanze; rientra tra le patologie infantili ma può colpire anche gli adulti, e si trasmette principalmente attraverso la respirazione, la saliva ed in età adulta anche con l’attività sessuale. Il periodo di incubazione oscilla tra i 10 ed i 15 giorni, e poi iniziano a comparire le prime macchie.

Il periodo di contagiosità massimo è nei 5 giorni precedenti la comparsa dell’esantema, e in questo periodo la persona sta ancora bene e quindi circola tranquillamente: perciò è facile che si contagino molte persone.

Tra le possibili cause di questa impennata epidemica quindi, oltre ad alcuni fattori casuali e alla più alta densità di urbanizzazione, la principale è sicuramente il calo delle vaccinazioni, poichè siamo scesi decisamente al di sotto della soglia di guardia del 95%.

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